


Un grande designer
UN GRANDE...
Carla Venosta
Ci sono figure che emergono negli anni della formazione incidendosi stabilmente nell’animo e nella mente, diventando dei paradigmi con i quali si faranno i conti culturali per tutto il resto della vita.

I Castiglioni e la Milano degli anni ’50
Pier Giacomo Castiglioni è scomparso nel 1968 ma la sua figura e la sua attività non sono mai state dimenticate. Prima col fratello Livio e con Luigi Caccia Dominioni (ben nota è la Phonola del 1938 in cui si esprime il tentativo di mettere a fuoco la tipologia di un oggetto ancora alla ricerca di definizione); poi con lo studio formato col fratello Achille (Livio si stacca nel 1953), Pier Giacomo ha lasciato un segno categorico nella storia del design italiano.

L’istante decisivo
“L’istante decisivo” di Pier Giacomo Castiglioni
“Ma cosa è rimasto a Lei di mio papà Pier Giacomo” concluse Giorgina dopo aver detto che ne apprezzavo l’opera e che non lo avevo conosciuyo di persona.
Tardo pomeriggio di una calda giornata di luglio alla Reggia di Venaria per la proclamazione dei premi del Compasso d’Oro ADI era stata l’opportunità dell’incontro.

Raimonda Riccini
Quante parole esistono per raccontare come si può progettare un oggetto?
Una piccola matrioska di parole: il termine design – il principale ormai – contiene quello di re-design, e questo a sua volta può occultarne altri: quello, ben più scivoloso di styling, nella sua accezione di semplice rifacimento dell’immagine, come puro e semplice relook; ma anche quello di ready-made (e tralasciamo, perché fuori luogo qui, quello legato al nuovo fare dei makers).